Practice English Speaking&Listening with: Spatuzza, il penultimo a parlare - Marco Travaglio

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Buongiorno a tutti, intanto vorrei ringraziare i tantissimi che mi hanno dato la solidarietà

questa settimana: una solidarietà che è nata dal killeraggio che è stato fatto contro

di me a causa proprio di alcune cose che ho detto qua a Passaparola lunedì scorso; prima

uno della P2, il Vice, perché il titolare era ricoverato in quel momento, ma adesso

sta recuperando, per fortuna e poi laltro, linsetto televisivo, quello che ha fatto

un montaggio furbetto nella trasmissionePorta a Portaper farmi apparire come uno dei

colpevoli, uno dei mandanti. Il titolo eraDi chi è la colpa?”, il problema è

che quelle cose le ho dette il giorno dopo laggressione al Presidente del Consiglio,

ma può darsi che esistano anche mandanti postdatati, come esiste la guerra preventiva

esistono anche i mandanti che arrivano dopo un certo atto.

Devo una piccola spiegazione a quanti mi hanno chiesto perché quella sera aPorta a Porta

non ho voluto intervenire, sebbene il conduttore avesse gentilmente offerto a me il diritto

di replica al telefono. Capisco che chi ha visto quella trasmissione si sia potuto fare

lidea che, durante la trasmissione, mentre magari me la stavo guardando a casa, il conduttore

abbia deciso di telefonarmi per dirmi se volevo intervenire, ma in realtà non è avvenuto

così, perché quella trasmissione è registrata, è tutto precotto, preconfezionato, se le

cantano e se le suonano quando vogliono loro e come vogliono loro, poi tagliano quello

che vogliono loro... Ebbene, quel pomeriggio alle 18: 00 - “Porta

a Portava in onda intorno alla mezzanotte - stavo scrivendo e ho ricevuto una telefonata

da una giornalista collaboratrice di Vespa, la quale mi ha detto: “Dott. Travaglio,

il Dott. Vespa chiede se lei vuole intervenire in diretta aPorta a Portaper replicare

alle accusee io ho chiesto: “perché, hanno spostato Porta a Porta al pomeriggio?

State andando in onda adesso”, dice: “no, no stiamo registrando per staseraeche

cosa state registrando?” ho chiesto io, “sa, abbiamo montato alcune frasi del suo

Passaparola dal blog e poi ci sono i Ministri Matteoli e Bondi che hanno detto delle cose

e io ho risposto: “non ho la più pallida idea di quello che voi avete montato: mi auguro...”

anche se sapevo, ovviamente, dove stavano andando a parare, non cera bisogno di vederla

la trasmissione, che per altro non potevo vedere, perché la stavano registrando in

uno studio, era ovvio che cosa volevano fare; dato che ho detto che la gente a casa sua

ha il diritto di odiare chi le pare, allora quella è la dimostrazione che io centro

con lattentato. Comunque le ho detto: “spero che abbiate montato una delle dieci o quindici

condanne dellattentato che ho fatto durante il Passaparola”, ricorderete che le avevo

disseminate in tutta la mezzora proprio per evitare che, con qualche taglio, riuscissero

a farmi apparire come un fomentatore dellodio, ma ci sono riusciti lo stesso e poi credo

che uno dei due squisiti ospiti di centrodestra abbia addirittura chiesto un intervento della

magistratura contro di me, per istigazione a non si sa cosa. Equello che ha appena

scampato un processo grazie a un voto dei suoi amichetti e dei suoi finti oppositori

sullimmunità parlamentare. In ogni caso ho risposto, dicendonon ho

idea di che cosa state facendo vedere e non ho idea di che cosa hanno detto contro di

me, perché non cero e perché non avrei mai potuto vederlo, per cui a che cosa dovrei

replicare? Con chi dovrei parlare, se non ho seguito il dibattito? Se mi volete la prossima

volta mi invitate in studio e mi mettete alla pari di tutti gli altri, visto che non è

così cantatevele e suonatevele come vi pare”, clic, così sono andate le cose. Per cui alla

sera Vespa ha anche potuto fare il bel gesto e, mentre mi stava facendo linciare da quei

due signori e stava facendo un montaggio tendenzioso di quello che ho detto la settimana scorsa,

ha pure potuto farsi bello dicendoabbiamo offerto a Travaglio la possibilità di replicare,

ma ha preferito di no”, lasciando intendere che non avevo argomenti per replicare e che

quindi, di fronte alle poderose argomentazioni di Bondi e di Matteoli, non sapendo che cosa

dire non avevo voluto rispondere e questo è lo stile del signor Bruno Vespa, è bene

che lo si sappia quando sentite parlare di correttezza dellinformazione, quando parlate

di contraddittorio, di par conditio e altre stronzate di questo genere, sappiate come

questo signore intende linformazione, la correttezza e il contraddittorio, capito?

Ecco. Adesso qualcuno dirà “sì, ma a Annozero

si parla spesso di Berlusconi quando non c’è”, Berlusconi viene sempre invitato a Annozero:

è lui che non vuole venirci, è una cosa diversa. Quando abbiamo parlato di DellUtri

ed è stato invitato DellUtri è lui che non ha voluto venirci, non gli abbiamo telefonato

registrando la trasmissione al pomeriggio per dirglivuole dire una frasetta?”,

perché tra laltro Annozero va in diretta e quindi, chi vuole sapere quello che accade

e intervenire, come già è avvenuto, lo può fare seguendo la trasmissione. In ogni caso,

quando parliamo di un personaggio, quel personaggio è invitato o in quella trasmissione o in

una trasmissione successiva. Io è da tredici anni che va in ondaPorta a Portae

non sono mai stato invitato, che è un cosa legittima, naturalmente decide il conduttore

e non è certo il mio sogno quello di partecipare a quel bel programmino, ma se uno si occupa

per mezza puntata di me forse magari dirmelo prima poteva essere carino, ma questo, ripeto,

è il senso della libertà di informazione che ha il signor Vespa, che tra laltro

va in giro con la scorta e con lauto con la sirena sopra, è una Vespa lampeggiante,

è il primo caso di Vespa lampeggiante nella storia, mentre invece la persona che ha linciato

quella sera se ne esce tutte le mattine di casa per andare a lavorare e, naturalmente,

non ha alcun tipo di protezione. Chiusa questa parentesi, grazie a tutti quelli che mi hanno

dato la solidarietà, lo dico perché ovviamente è impossibile rispondere a tutti, visto che

sono arrivati migliaia e migliaia di commenti, di fax, di mails e di telefonate anche redazione

a Il Fatto Quotidiano, per cui colgo questoccasione per ringraziare tutti, a cominciare da Beppe

Grillo, che ha dedicato a questa vicenda miserabile un bellissimo post laltro ieri.

E adesso veniamo a noi. Dato che si è capito quale uso si vuole fare di questa aggressione,

luso che se ne vuole fare è che lopposizione deve sparire, o meglio deve sparire ancora

più di quanto già non fosse sparita prima, e si fatica a immaginare come potrebbe sparire

ulteriormente, visto che non esistono questi del PD etc., però si vuole che spariscano

ulteriormente e anzi, non che spariscano, ma che ricompaiano per diventare la quinta

colonna della maggioranza. E infatti Massimo DAlema è immediatamente

ricomparso con tutti i suoi manutengoli e ha lanciato addirittura la proposta di un

bellinciucio; anzi, una volta linciucio era una brutta parola, adesso invece ha detto

che gli inciuci servono per la democrazia, servono soprattutto a lui per perpetrare una

carriera di fiaschi e di disastri, questo è peggio di Attila se uno va a vedere i risultati,

ma magari ce ne occuperemo in una delle prossime puntate, della meravigliosa carriera politica

di Massimo DAlema. E poi ha detto che, a questo punto, tantovale

lasciar passare una leggina ad personam per salvare Berlusconi dai processi, purché si

salvi solo lui, ossia purché sia veramente una legge ad personam che non valga per gli

altri. Una volta lobbrobrio erano le leggi su misura, visto che in questo Paese, come

in ogni Stato di diritto, le leggi sono disposizioni generali e astratte che, o valgono per tutti,

o non valgono per nessuno; adesso invece il pregio della legge è proprio quello di essere

ad personam, cioè DAlema diceo è ad personam o non la vogliamo, che a nessuno

venga in mente di applicarla anche ad altri, quella legge si applica solo a lui”, questi

sono i nuovi liberali, no? E laltra cosa è che bisogna dialogare sulle riforme e cioè

sullunica riforma che naturalmente interessa al Cavaliere, il quale se ne stracatafotte

del federalismo, delle riforme elettorali etc., lunica cosa che gli interessa è

avere più poteri per fare ancora di più i suoi porci e loschi comodi.

Laltro scopo della strumentalizzazione e dellaggressione di domenica scorsa è

quello che ormai, visto che Berlusconi è stato aggredito con le conseguenze cliniche

che avete saputo, allora non bisogna più parlare dei processi e, possibilmente, non

bisogna neanche più farglieli, come se ad una persona che sta sotto processo capitasse

un incidente, si ripresentasse con il cerotto in faccia e il giudice le dicesse: “ah,

va beh, visto che lei ha il cerotto in faccia, allora lasciamo perdere e aboliamo il processo

e i giornalisti che si occupano di cronaca giudiziaria non dovessero più occuparsi dei

processi solo perché uno ha subito un incidente o unaggressione. Eevidente che non

è così: se uno subisce unaggressione si processa quello che lha aggredito, ma

se anche laggredito aveva un processo, il processo appena quello sta meglio ovviamente

segue. Invece dei processi non bisogna più parlarne e anzi, possibilmente non bisogna

più farli, questa è la nuova regola, quindi in Parlamento stanno lavorando allennesimo

inciucio per salvargli le chiappe e intanto si pretende anche che linformazione la

smetta di dire che Berlusconi è un piduista, che Berlusconi ha avuto rapporti con la mafia,

che è un corruttore di giudice e di testimoni, lha detto proprio ieri, dice: “se continuano

a dire che sono legato alla mafia, corruttore di giudici, corruttore di testimoni e cose

di questo genere, è evidente che poi a qualcuno viene in mente di tirarmi qualcosa”, ma

proprio per niente! Intanto non c’è nessun nesso tra quelli che raccontano i processi

a Berlusconi o ai suoi amici per rapporti con la mafia e laggressione, come non c’è

nessun nesso tra il raccontare che c’è un processo per corruzione di un testimone

e che ce ne è già stato uno per corruzione di un giudice, quello della Mondatori, e il

fatto che lui ha subito unaggressione, altrimenti tutti quelli che hanno dei processi

e finiscono sui giornali dovrebbero ricevere una statuetta del duomo in faccia: è assolutamente

folle lidea che la cronaca giudiziaria produca aggressioni e, in ogni caso, anche

se le producesse bisognerebbe continuare a fare la cronaca giudiziaria, anche perché

è un bel ricatto morale quello di dire ai giornalistivoi ignorate i processi al

Presidente del Consiglio, perché altrimenti potrebbero tirargli qualcosa”, beh, allora

che ci stiamo a fare noi giornalisti?! Eevidente che stiamo assistendo a un replay

della follia che è seguita allaggressione al Premier.

Per cui, dato che tutti quanti stanno decidendo di mettersi daccordo, salvo rarissime eccezioni

quali la sinistra che sta fuori dal Parlamento e Di Pietro, che sono gli unici che hanno

detto che non c’è alcun nesso tra laggressione al Premier e le riforme istituzionali, e ci

mancherebbe altro, ci mancherebbe che Massimo Tartaglia diventasse la levatrice della nascita

di una nuova costituente, ma siamo impazziti?! Affidiamo a uno squilibrato la decisione di

quando e come bisogna fare le riforme? Diamo i numeri, no? Eevidente che Tartaglia

è contagioso soprattutto a sinistra, per altro.

Ma visto che il tentativo è questo, mettere la sordina ai processi, penso che sia giusto

fin da oggi ricominciare a parlare dei processi al Cavaliere e delle inchieste sul Cavaliere

e sui suoi cari, perché oggi vedete, anche un commentatore molto posato e molto moderato

come Edmondo Berselli ha scritto su Repubblica una cosa che è di un candore come sempre

è candida la verità: uno la legge e dicebeh, effettivamente è così”; dice,

Berselli, “ignorare la realtà è una delle migliori specializzazioni del PDL- aggiungerei

anche il PD- di fronte a ogni contestazione sui fatti in base a notizie circostanziate

i portavoce della destra rispondono strillando contro i fomentatori di odio e i celebri mandanti

morali, quando in realtà, di fronte a ciò che dicono - che so? - Marco Travaglio o Antonio

Di Pietro, si tratterebbe solo di capire se è vero o se è falso, al di là della loro

aggressività possono essere smentiti o no? Da parte dei combattenti della destra come

Lupi o Cicchitto - mi scuso per i termini soprattutto con le signore in ascolto - non

si è mai ascoltata una contestazione seria su fatti e episodi concreti. In questo modo

la retorica nazionale sullodio è diventata un dato di fatto, una specie di incontestata

realtà ambientale. Berlusconi, che ha fabbricato una carriera politica proprio dividendo in

due la società italiana, separando i nemici, i comunisti, dai cittadini perbene (il Partito

dellAmore), oggi può consentirsi di fare il benevolo padre della patria, augurandosi

che da un male nasca un bene e che lodio svanisca dalla politica”. Ecco, dobbiamo

ricominciare a raccontare cose circostanziate, perché sappiamo che è quello che dà più

fastidio a questi fascistelli che, questa settimana si sono scatenati con rastrellamenti

mediatici, spedizioni punitive, manganellate a destra e a sinistra e liste di proscrizione.

Sono i nuovi fascisti, quelli che marciano sulla televisione invece di marciare su Roma,

così nessuno può loro neanche rispondere. Eravamo rimasti, due settimane fa, al caso

Spatuzza: quando sentono Spatuzza è come quando si sventola il drappo rosso davanti

al toro, quindi ritorniamo a parlare di Spatuzza, perché secondo una certa vulgata Spatuzza

è stato smentito da Filippo Graviano e conseguentemente è totalmente non credibile, ormai Spatuzza

è archiviato. Naturalmente non è così: non è così, ma la settimana scorsa ci è

mancato il tempo, proprio per il sopraggiungere delle notizie da Milano, per spiegare il perché.

Per cui vorrei ripartire di lì, proprio perché ce leravamo già detta una cosa, cioè

che DellUtri è stato condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in

associazione mafiosa prima che parlasse Spatuzza, quindi non c’è bisogno di Spatuzza per

condannare DellUtri anche in appello, se i giudici riterranno di farlo, perché il

collegio di primo grado lha già condannato a nove anni di reclusione con linterdizione

dai pubblici uffici, risarcimenti alle parti civili etc., sulla base non di Spatuzza, che

stava zitto e irriducibile in carcere, ma sulla base di altri 32 collaboratori di giustizia,

32, corroborati da una serie di prove documentali quali intercettazioni telefoniche, documenti,

testimonianze di gente non mafiosa e quindi non pentita, di gente normale che ha visto

o sentito delle cose, da perizie e consulenze tecniche sui flussi di denaro e cose di questo

genere. Spatuzza è la ciliegina sulla torta di un

quadro probatorio già molto, molto, molto nutrito: il processo DellUtri è forse

il processo più pieno di prove, un processo dove forse si potrebbe addirittura fare a

meno dei pentiti e ottenere lo stesso una condanna, è il processo ideale per il magistrato

che deve fare un dibattimento contro un colletto bianco legato alla mafia, esattamente come

il processo Mills è il processo ideale per un processo di corruzione, perché? Perché

hai già la confessione di uno dei due imputati, Mills , che aveva confessato davanti al suo

commercialista per iscritto, quando non sapeva che quella lettera sarebbe finita, ovviamente,

nelle mani dei giudici di Milano. DellUtri quindi è stato chiamato in causa

da 32 collaboratori: Peter Gomez recentemente ha riepilogato questi collaboratori; c’è

Antonino Calderone, quello che ha raccontato di aver festeggiato il suo quarantunesimo

compleanno a Milano in un pranzo con tutti i mafiosi milanesi, presente DellUtri,

i giudici gli hanno dato ragione, è vero, lo stesso DellUtri ha riconosciuto di aver

partecipato al compleanno di Calderone, anche se dice che non lo conosceva.

Francesco Di Carlo è il boss di Altofonte, vi ho letto due settimane fa che cosa racconta

sullincontro tra Berlusconi e Stefano Bontade che suggella lassunzione di Mangano a Arcore

e prevede una specie di accordo bilaterale tra Berlusconi e la mafia, secondo il quale

la mafia lo protegge e lui, ovviamente, si sdebiterà come gli chiederanno nel corso

degli anni e poi racconta, Di Carlo, di aver partecipato a Londra al matrimonio di un altro

mafioso trafficante di droga, Jimmy Fauci, matrimonio al quale presenziava anche Marcello

DellUtri in un contesto mafiosissimo, nel senso che erano venuti a Londra i principali

mafiosi dellepoca anche dallItalia, non solo Di Carlo, non solo il festeggiato

e lo sposo, ma cerano anche Tanino Cinà e Mimmo Teresi, uno dei capi più in vista

della mafia dellepoca e poi cera Calogero Ganci, altro pentito il quale spiega che,

fin dal 1986, la Fininvest ha versato denaro -e lui lha visto proprio con i suoi occhi

- ai corleonesi e poi c’è Gaspare Mutolo, il quale è il famoso pentito che Borsellino

stava coltivando, quando fu assassinato. Stava interrogando lui, quando fu chiamato al Viminale

a fare quel famoso incontro, non si sa se con Mancino, con Parisi o con Contrada, ne

abbiamo parlato: chi segue la vicenda dellAgenda Rossa sa tutto di Mutolo. Ebbene, Mutolo è

un altro grande accusatore, lui racconta che il famoso progetto di sequestrare Berlusconi

negli anni 70 era fallito, perché era intervenuto il capo della mafia di Milano, Pippo Bono

e di lì era iniziato il rapporto tra Berlusconi e Cosa Nostra, perché poi Berlusconi si era

messo o era stato messo da DellUtri sotto la protezione e quindi nelle mani di Cosa

Nostra e le stesse cose le hanno raccontate lautista di Riina, Pippo Marchese e poi

Antonino Galliano, altro mafioso della famiglia capeggiata dai Ganci, cioè della famiglia

Della Noce. Poi c’è Pietro Cozzolino, che è un pentito di Camorra, un trafficante di

droga che era in società con le famiglie Bontade e anche con la famiglia capeggiata

da Mangano, la famiglia di Porta Nuova, il quale dice che suo fratello nel 79 gli raccontò

che ben 74 miliardi frutto dello spaccio di droga erano stati affidati a DellUtri per

reinvestirli e su questo non ci sono riscontri. Poi ci sono altri mafiosi, anzi amici dei

mafiosi: Peppe DAgostino e Salvatore Spataro, che vengono arrestati il 27 gennaio 1994 insieme

ai fratelli Graviano, che hanno organizzato la strage di Via DAmelio e le stragi del

93. Questi qua tirano in ballo DellUtri, dicendo che avrebbe dovuto trovare un lavoro

per DAgostino, che era una delle persone con cui stavano i Graviano quando furono arrestati

e, guarda un po’, nelle agende di DellUtri c’è proprio il nome di DAgostino, che

è, se non erro, ne sono praticamente sicuro, il papà di un famoso calciatore che gioca

ancora oggi in serie A e che, secondo altri e secondo i giudici del Tribunale di Palermo,

doveva essere sistemato nei pulcini del Milan da DellUtri proprio su raccomandazione

degli uomini del clan Graviano. Poi c’è Tullio Cannella, che era il prestanome del

genero di Riina, Leoluca Bagarella, implicitissimo nelle stragi: Cannella è quello che fonda

il movimento politico Sicilia Libera, con cui DellUtri aveva rapporti, risulta dalle

agende e risulta anche da alcune telefonate che lui fa, sono i tabulati di cui parla Genchi,

perché Genchi ha incrociato quei tabulati. Ebbene, Cannella parla anche lui di un accordo

tra la mafia e Forza Italia nel 93 /94. Poi c’è Filippo Rapisarda, un finanziere amico

di Ciancimino e amico dei numeri uno del traffico di droga nel mondo, il clan Cuntrera Caruana,

per il quale DellUtri ha lavorato per anni, gli ha fatto pure una bancarotta nel suo gruppo

finanziario e Rapisarda racconta che DellUtri era amico di Stefano Bontade, di Mimmo Teresi,

di Ugo Martello e di altri celebri boss degli anni 70 e, a un certo punto, dice che nel

79 Bontade gli disse che stava diventando socio di Berlusconi nelle sue televisioni.

Di questo accordo parla anche un altro pentito, un pentito di altissimo livello, che è un

medico democristiano che si chiama Gioacchino Pennino, sempre anche lui del clan dei Brancaccio

e poi ci sono altri pentiti, come il Vicecapo della famiglia Della Noce Francesco Paolo

Anselmo, il quale dice che, tramite DellUtri e Berlusconi, Riina voleva arrivare a Craxi

e poi c’è Maurizio Avola, che è un mafioso catanese il quale lavorava, ovviamente, con

il boss Nitto Santa Paola e dice di incontri tra DellUtri e i mafiosi nel catanese per

placare le ire della mafia, che aveva deciso di mettere bombe nei supermercati della Standa,

quando la Standa era di proprietà della Fininvest. E poi c’è Salvatore Cancemi, che è il

più importante dei pentiti che abbiamo avuto finora, perché è lunico membro della

cupola, il primo e lunico membro della cupola di Costa Nostra a collaborare con la

giustizia fin dal 1993, quindi allindomani delle stragi del 93 lui o viene preso o si

consegna, non si è mai capito e comincia a raccontare e parla anche di DellUtri

e di Berlusconi. Racconta che a Ancore, negli anni 70, Mangano nascondeva i mafiosi, cioè

nascondeva i latitanti nella casa di Berlusconi, altro che stalliere! E che DellUtri era

amico di Bontade e Teresi, ma questo lo dicono in tantissimi, ormai praticamente è un fatto

notorio e poi, dopo aver raccontato di alcune consegne di denaro a cui dice di essere stato

presente, parla di contributi della Fininvest alla mafia per installare alcuni ripetitori

televisivi nei quartieri più mafiosi di Palermo e, dopodichè, racconta che Riina garantì

che le stragi le stava facendo nellambito di un rapporto più ampio con alcune persone

importanti, che erano Berlusconi e DellUtri. Poi c’è Salvatore Cucuzza, che è il capo

della famiglia di Porta Nuova, dopo che Mangano viene nuovamente arrestato nel 1995 e dice

che i primi del 94 Mangano incontrò DellUtri per sollecitare degli interventi sul 41 bis

e che i due si videro alla fine del 94, proprio mentre stava per cadere il governo Berlusconi,

e DellUtri avrebbe promesso a Mangano, sul lago di Como, delle riforme favorevoli

alla mafia e, in effetti, in quei giorni la Commissione Consiliare giustizia varò una

riforma che aboliva lobbligatorietà per larresto dei mafiosi, che prima era obbligatorio

e poi diventò facoltativo e la legge fu approvata, come sempre per tutte le leggi pro impunità,

da destra e sinistra insieme nellestate del 95. Poi c’è Giovanbattista Ferrante,

che era della cosca di San Lorenzo e che ha fatto trovare non solo larsenale delle

armi della famiglia di San Lorenzo, che era capitanata da Salvatore Biondino, laltro

autista di Riina, ma ha anche fatto trovare il libro mastro della famiglia dei San Lorenzo

durante una perquisizione e, sul libro mastro, cera un appunto con sopra scritto di pugno

del boss, Salvatore Biondino, fedelissimo di Riina, “Can. 5”, che sta per Canale

5, “ 990”, che sta per 1990 e poi c’è una cifra, credo 100, ma adesso non mi ricordo

esattamente, che è una cifra di un versamento, non si sa se mensile, semestrale o annuale,

che la Fininvest faceva a alcune delle famiglie dei luoghi dove sorgevano le antenne. C’è

proprio.. e poi di fianco c’è scrittoregalo”, perché sia chiaro che non

era il pizzo, cioè alla Fininvest non cera bisogno di chiedere il pizzo, erano versamenti

omaggio, erano regali, questo c’è scritto e, anche questa, secondo i giudici, è la

conferma di tutto quello che si è sempre detto anche sui rapporti finanziari della

Fininvest o di alcuni dirigenti con la mafia. Poi c’è Filippo Malvagna, che è un altro

mafioso catanese della famiglia clan Pulvirenti, alleati dei Santa Paola, il quale dice che

in una riunione della cupola tenuta a Enna tra la fine del 91 e linizio del 92 Riina

spiegò che stavano saltando tutti i referenti politici della mafia, e che bisognava in qualche

modo sostituirli. E poi c’è Giovanni Brusca, il quale sostiene che nel 93 la mafia informò

Berlusconi di avere messo una bomba a Firenze, la famosa bomba di Via Dei Georgofili alla

Torre dei Pulci e di avergli anche fatto sapere che della trattativa tra lo Stato e la mafia

che era in corso da un anno sapeva anche la sinistra, la sinistra era il centrosinistra

Prima Repubblica, che faceva parte del governo Amato, sotto il quale si svolse appunto la

trattativa tra i Ros dei Carabinieri allepoca, quando era Ministro dellInterno Nicola

Mancino. Questo è un poil quadro nel quale si

inserisce, buon ultimo, Spatuzza, quindi capite che non c’è bisogno di Spatuzza, perché

abbiamo - poi lo vedremo nelle prossime settimane - anche intercettazioni: non soltanto quelle

famose della bomba gentile e affettuosa che, secondo Berlusconi, Mangano gli aveva messo

in casa due volte, una nel 75 e una nell86, ma anche le intercettazioni recentissime del

99 e del 2001, dalle quali risulta che cerano i mafiosi attivissimi nella campagna elettorale

pro DellUtri, e non perché gli stesse simpatico, ma perché cera proprio un input

della mafia a votare DellUtri, addirittura per salvarlo dallarresto, visto che nel

99 pendeva sulla sua testa un ordine di cattura del Tribunale di Palermo che il Parlamento

bloccò, maggioranza di centrosinistra - ripeto: maggioranza di centrosinistra - che

disse no allarresto di DellUtri, che stava inquinando le prove del suo processo

per mafia, andando addirittura a contattare personalmente i pentiti, pentiti che in quel

periodo stavano architettando un complotto proprio per screditare i pentiti veri, che

accusavano DellUtri nei vari processi. Che centra Berlusconi in tutto questo?

Sapete che una delle tecniche più efficaci è quella di esagerare fino al parossismo

unaccusa in modo da renderla non credibile e poi presentarla in quellesagerazione

con il sorriso sulle labbra. Spatuzza dice che Berlusconi è il capo della mafia e ha

messo le bombe nel 92 e nel 93: ah, ah, ah, vi pare possibile che Berlusconi sia il capo

della mafia e abbia messo le bombe? Eun pocome quando dicevano che, secondo i

pentiti, Andreotti era il capo della mafia o che aveva baciato Riina, dicema come

fa a baciarlo con quella bocca, che non ha neanche le labbra?”, nessuno ha mai raccontato

che Andreotti abbia baciato Riina, il racconto del pentito Di Maggio è che Riina ha salutato

Andreotti baciandolo, ovviamente sulle guance, che è un segno rituale di vicinanza tra il

mafioso e il quasi mafioso, tra il mafioso e lamico della mafia, è un segno di riconoscimento,

tant’è che Ciccio Ingrassia, che non è soltanto un grande attore comico, ma è anche

un grande attore drammatico e, soprattutto, era un profondo conoscitore dei rituali della

sicilianitudine, dissenon so se si sono incontrati Riina e Andreotti, ma se si sono

incontrati sicuramente Riina ha baciato Andreotti, perché è così che si fa in quegli ambienti”.

Ebbene, ci raccontarono che Andreotti aveva baciato Riina e ci raccontarono che qualcuno

diceva che Andreotti era il capo della mafia, ma non lha mai detto nessuno, laccusa

diceva che Andreotti partecipava allassociazione a delinquere chiamato a Cosa Nostra, perché

a un certo punto, allinizio degli anni 70, fino sicuramente agli anni 80 e poi a

scemare con una progressiva presa di distanza, aveva utilizzato la mafia e era stato utilizzato

dalla mafia per rafforzare sé stesso e la sua piccola corrente, che in Sicilia aveva

il massimo dei consensi e, dallaltro lato, aveva contribuito a rafforzare la mafia con

incontri tra lui e alcuni boss, quali Riina, Badalamenti, Stefano Bontade e altri. Questa

era laccusa che, alla fine, si è rivelata credibile almeno fino al 1980, come sapete.

Adesso diconoeh, Spatuzza dice che Berlusconi è il capo della mafia e ha messo le bombe”,

ma Spatuzza non ha mai detto né la prima, né la seconda cosa, Spatuzza dice due cose:

dicealla fine del 93 , dopo che avevamo messo le bombe a Roma, a Firenze e a Milano,

io chiesi al mio capo Giuseppe Graviano - attenti ai nomi, eh, perché ci sono due

Graviano: Giuseppe e Filippo, che sono fratelli, Filippo è il primogenito, Giuseppe è il

secondogenito, chi è il capo militare del clan di Brancaccio?

Giuseppe, il secondogenito, Filippo si occupa degli investimenti, dei soldi e degli aspetti

finanziari, per cui le stragi e i delitti li ordina Giuseppe, Spatuzza è il killer

preferito da Giuseppe.- Alla fine del 93 Giuseppe e Spatuzza - questa è la versione di Spatuzza

- si incontrano e Spatuzza gli dicema che guerra stiamo facendo? Ma per chi la

stiamo combattendo? Che senso ha andare a mettere bombe in giro per lItalia?”,

cosa che i mafiosi non avevano mai fatto, non erano mai usciti dalla Sicilia con i loro

attentati, “ perché abbiamo ucciso una bambina di cinque anni che passava in Via

dei Georgofili? Che guerra è, per chi la stiamo facendo?” questo è il senso, non

è una mammoletta, Spatuzza ha già ammazzato 40 persone, ha già sciolto il figlio di un

pentito nellacido, ma quello per un mafioso, per un killer mafioso è il suo mestiere,

che cosa centra andare a mettere bombe per la strada? Questo è il senso. “ Contro

chi stiamo combattendo: contro i monumenti, contro le accademie, contro i padiglioni di

arte moderna, contro le basiliche? Che guerra è questa?” e Giuseppe Graviano gli risponde

più o meno così: “ non capisci niente di politica, c’è un discorso politico che

sta andando avanti, che è legato a queste stragi. Tra poco capiraie Spatuzza racconta

che si rivedono due mesi dopo, a gennaio del 94, a due mesi dalle elezioni del marzo del

94, quando Berlusconi manca solo che faccia il comunicato televisivo, il famoso comunicato,

ma tutti sanno che sta scendendo in politica e gli dicehai visto - al Bar Donei di

Via Veneto a Roma - il nostro compaesano - lui interpreta DellUtri- e Berlusconi

stanno entrando in politica e così noi ci mettiamo lItalia nelle manie Spatuzza

capisce; per capire ancora meglio dicema chi: Berlusconi quello di Canale 5?”

e laltro gli dicequello di Canale 5”, queste sono le cose che dice Spatuzza.

Potrebbe esagerare, potrebbe raccontare - che ne so? - di aver visto degli incontri

tra Berlusconi e i Graviano o tra DellUtri e i Graviano, ma non lo dice, perché? Perché

evidentemente racconta soltanto quello che ha visto e sentito dire: basta questo per

far condannare Berlusconi e DellUtri? Neanche per sogno, è un altro tassello a tutte quelle

cose che ci siamo detti prima, è così che si fanno i processi quando non si ha la confessione

dellimputato, cosa piuttosto rara. Dopodichè, come vuole la prassi, al processo

vengono sentiti i fratelli Graviano tutti e due: perché? Perché Spatuzza parlava anche

di Filippo, con il quale lui non aveva rapporti di dipendenza, però lo incontrò in carcere

a Tolmezzo dopo che Filippo aveva avuto un infarto. Filippo si lamentò per il 41 bis

e poi gli disseguarda - siamo tra il 2003 e il 2004, cinque anni fa - o arrivano

le cose che devono arrivare da dove devono arrivare per noi (cioè benefici, qualcuno

che allevii quel trattamento penitenziario duro) oppure dovremo cominciare a parlare

anche noi con i giudici, dillo a Giuseppe”. Quando sentono al processo DellUtri Filippo,

gli chiedono se lui ha parlato a Tolmezzo con Spatuzza e lui dicesì”, dice

gli ha detto quella cosa, per cui se non arrivano..” e lui diceno, non gliela

ho detta”, dopodichè aggiunge di non doversi pentire di nulla e di non essere un collaboratore

di giustizia, è un mafioso irriducibile come Riina, come Provenzano, come Bagarella etc..

Che valore può avere la parola di un mafioso irriducibile, rispetto a quella di un collaboratore

di giustizia? Lo decideranno i giudici, ma sicuramente vale meno la parola di un boss,

altrimenti Falcone e Borsellino non avrebbero mai processato un mafioso, perché ogni volta

che parlavano con Buscetta avrebbero dovuto andare a chiedere conferma a Pippo Calò o

a Luciano Liggio, dicesignor Liggio, signor Calò, che ne dite di quello che ci

ha raccontato Buscetta?”, “ tutte minchiate”, “ ah, va beh, buttiamo via tutto”, è

evidente che i processi non si fanno così. Echiaro che la parola del collaboratore

di giustizia, se è riscontrata, è una prova, mentre invece la parola del mafioso irriducibile

che smentisce il pentito è assolutamente naturale, ci mancherebbe che fosse il contrario!

Vanno poi a chiedere al Graviano giusto se quelle cose dette da Spatuzza su DellUtri

e Berlusconi sono vere o false, perché quando Filippo dicenon conosco Berlusconi e

DellUtri”, quella non è una smentita a Spatuzza, perché questultimo non ha

mai detto che Filippo ha conosciuto Berlusconi o DellUtri o abbia parlato loro di Berlusconi

o DellUtri, ha dettoGiuseppe”, infatti vanno da Giuseppe e questultimo, tramite

lAvvocato, potrebbe subito smentire Spatuzza dicendole dichiarazioni di Spatuzza sono

tutte balle”, chiuse le virgolette, punto e fine, “ non intendo aggiungere altro”.

Invece che cosa fa Giuseppe? Dicenon sto bene a causa del 41 bis, spero di stare

meglio”, cioè spero che me lo levino, “ se me lo levano sarà mio dovere parlare”,

quindi non ha affatto smentito Spatuzza: chi ha dettonon conosco Berlusconi e DellUtri

è il Graviano sbagliato, cioè Filippo, Giuseppe ancora non ha detto né se è vero né se

non è vero, dopodichè quello che dirà lui non varrà quanto quello che dice Spatuzza,

perché? Perché anche Giuseppe Graviano in questo momento non è un collaboratore di

giustizia, è uno che fa capire che potrebbe diventarlo e sta avviando una trattativa a

cielo aperto, sotto la luce del sole. In tv abbiamo visto la trattativa: DellUtri che

si affretta a elogiare Filippo, dicendoin questo uomo vedo un segnale reale di ravvedimento”,

e per forza, non parla! Mentre invece Spatuzza che parla è un infame che racconta minchiate,

mentre Mangano che non parlava è un eroe! Dallaltra parte c’è Giuseppe Graviano

che ha messo il governo in una situazione difficilissima, perché? Perché dice

parlerò se mi levate il 41 bis”, ma potrebbe anche decidere di parlare se non glielo levano

di questo passo e conseguentemente, se glielo levano, lui che cosa dirà? Mettete che parli,

finché parla e conferma Spatuzza o lo smentisce vale poco, se non si pente, ma se portasse

qualche elemento di riscontro alle parole di Spatuzza? Vedete che c’è una trattativa

sotto la luce del sole, sotto i riflettori tra lo Stato e la mafia e in televisione che

cosa ci tocca sentire? Vinzolini che dice che ora che ha parlato Graviano quelle di

Spatuzza sono tutte balle! Non so se vi è chiaro il teorema, ma ci stanno dicendo che

Berlusconi e DellUtri non centrano con la mafia perché lha detto Filippo Graviano,

cioè perché lha detto la mafia, pensate che alibi sono riusciti a trovare! Dobbiamo

sentirci tutti veramente molto tranquilli! Dopodichè qualcuno ci dice che, poiché Graviano

ha parlato dopo Spatuzza e ha dettonon conosco DellUtri e Berlusconi” (Filippo),

allora ha smentito Spatuzza e se invece li facevano parlare allincontrario, ossia

facevano parlare prima Filippo Graviano e poi Spatuzza, che cosa avrebbero detto i giornali

e i telegiornali: che Spatuzza, essendo arrivato per ultimo, aveva smentito Filippo Graviano

che aveva parlato per primo? Ma guardate che i processi non sono una gara a chi arriva

ultimo e ha lultima parola, i processi sono dichiarazioni giustapposte che poi spetterà

ai giudici soppesare a seconda del loro valore e dei loro riscontri, è di questo che non

vogliono che parliamo più e voi lo capite perché non vogliamo che ne parliamo più,

perché purtroppo sono cose altissimamente probabili, visto che quello che hanno già

stabilito i giudici di primo grado, senza che neanche cominciasse a parlare Spatuzza

e quindi noi, dato che loro non vogliono che le diciamo, continueremo a dirle nonostante

tutte le intimidazioni. Mi raccomando, ricordatevi che è in edicola lintervista nascosta

di Paolo Borsellino con le telefonate tra Berlusconi e DellUtri a proposito degli

attentati attribuiti a Mangano e ricordatevi anche che adesso, dalla fine di questanno

e con linizio del prossimo, c’è sul blog di Grillo la possibilità di acquistare

il Democrazya, cioè democrazia scritto con il crazy, che è una specie di riassunto dellanno

2009, dellanno politico del 2009 con pezzi di Passaparola e, soprattutto, filmati di

attualità sui principali avvenimenti dellanno che si sta concludendo. Passate parola e buona

settimana.

The Description of Spatuzza, il penultimo a parlare - Marco Travaglio